a�?CARO AUTOREa�� IO SONO ZEROa�?

io-sono-zero1-200x300Tutto A? iniziato cosA�: “Un giorno, quando le luci del mondo si spengono, scopro di abitare in un mondo non reale e che quello vero A? oltre quella piccola fessuraa�� Mi decido, entro. Vengo a contatto con una cosa fredda, freddissima, credo si chiami neve. Cado a terra, sono congelato. Chiudo gli occhi. Mi sveglio improvvisamente e mi trovo in una scatola. Ea�� una macchina? Si, lo A?a�?.

Da quel momento Zero, o meglio 2.0, inizia una nuova vita: entra nel mondo, un mondo diverso e incomprensibile rispetto al suo. Scopre la veritA� sul suo passato con la��aiuto dei suoi futuri genitori.

Durante la��estate, la nostra classe ha letto il libro a�?Io sono zeroa�?, gentilmente consigliato dalla nostra professoressa Milena Locati. Ea�� piaciuto a tutti, la maggior parte la��ha trovato stimolante e interessante. Ballerini A? riuscito a farci capire il vero senso della vita, una vita non solo immersa nella tecnologia, ma fatta anche di emozioni e sentimenti.

Per finire tutto ciA? in bellezza, la nostra professoressa di lettere, ha indetto un concorso delle recensioni fatte da noi e dalla 2B su questo libro. La fortuna vuole che un nostro compagno si sia piazzato al secondo posto e di questo andiamo molto fieri. Tutte le recensioni erano belle, la maggior parte A? saltata alla��occhio, ma solo tre hanno colpito il cuore.

Chiara Frigerio e Mara Fumagalli 2F

 

Di seguito riportiamo i testi vincitori del concorso:

Miriam Galliani 2B primo posto

Stefano Cazzaniga 2F secondo posto

Giulia Dolcini terzo 2B posto
 

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Un finale avvincente e sorprendente…

 

miriam-galliani

Caro autore ti scrivoa��

a��perchA� la mia professoressa mi ha invitato a partecipare al concorso.

Devo ammettere che ho letto il libro in poco tempo e con piacere; soprattutto la parte finale mi ha coinvolta e trasportata nel racconto.

Dal titolo non mi aspettavo una storia cosA� avvincente e, onestamente, non avevo mai letto nulla di questo genere, anzi, penso che non la��avrei mai scelto se fossi andata da sola in una biblioteca.

Invece, proseguendo nella lettura, mi sono accorta che non riuscivo a staccarmi dalle pagine per il desiderio di seguire la vicenda.

Zero A? un ragazzino speciale: A? cresciuto in un modo del tutto particolare, rinchiuso in un suo mondo, senza alcun contatto con gli esseri umani, addestrato a combattere e guidato dalla voce di Madar (si scoprirA�, poi, che si chiamerA� Elena). La sua vita viene turbata quando si ritrova in a�?un altro mondoa�?, ossia il mondo reale e vede con i suoi occhi le cose che ha sempre osservato attraverso schermi e immagini. Si domanda se si tratti veramente di una prova.

Il contatto di Zero con la neve A? un aspetto che ho trovato originale e che mi ha colpito: a�?Bianco. Freddo, freddissimo. Non si puA? alzare un poa�� la temperatura?a�?.

Il protagonista sperimenta altre sensazioni, conosce esseri umani come lui e poi inizierA� a dialogare con loro. Alla��inizio A? spaventato da questa nuova realtA� e non capisce cosa possa essere successo; in seguito prova a curiosare in giro e trova dei libri.

La mia attenzione A? stata catturata dalla��episodio in cui Zero tenta di andare alla pagina successiva, dando per scontato che fosse leggibile con un touch, invece scopre che bisogna girare le pagine ad una ad una con il dito e sente il rumore che producono i fogli quando vengono mossi: a�?Per cambiare capitolo non si usa nemmeno lo scivolamento delle dita, ma come caspita facevano? Lo prendo in mano e lo sollevo. Ma guardaa�� adesso ho capito: chi la��avrebbe mai detto?a�?.

Zero prosegue le avventure nella sua nuova esistenza e vuole collaborare con le persone che la��hanno trovato.

Il finale A? avvincente e sorprendente!

La lettura di questo libro risulta scorrevole perchA� il lessico A? semplice, i periodi sono brevi, ci sono tanti dialoghi e i personaggi sono introdotti in maniera chiara. La divisione in capitoli A? comoda per interromperne la lettura e proseguirla in un momento successivo.

In conclusione, ho trovato particolarmente interessante la trattazione della tematica del protagonista che si ritrova in un mondo che non immaginava: A? un poa�� la sensazione che proviamo noi ragazzini quando abbiamo paura di aprirci a nuove esperienze, a nuove situazioni, ad ambienti che non conosciamo e che non abbiamo il coraggio di affrontare. Pensiamo che il mondo in cui viviamo sia il piA? tranquillo e rassicurante, perchA� abbiamo delle certezze.

Quando Zero pensa di essere la��unico essere vivente al mondo in quelle condizioni, senza poter provare alcun sentimento, ho rivissuto la stessa sensazione che ho sperimentato nel momento in cui ho dovuto affrontare nuove situazioni e nuovi ambienti.

Ancha��io, come il protagonista, ho superato delle prove, soprattutto dal punto di vista emotivo; ripensandoci, sono stata poi contenta di essermi a�?buttataa�? nelle nuove esperienze e di aver intrecciato nuove amicizie.

Talvolta mi sento un poa�� diversa dai miei coetanei perchA� non uso tanto la tecnologia nel mio tempo libero e mi sembra che loro, invece, non riescano a farne a meno.

Caro autore, ti confesso che, per la prima volta nella mia vita, ho consigliato la lettura di un libro (questo, ovviamente) ai miei genitori! E lo consiglierA? anche ai miei amici.

Mi A? dispiaciuto averlo terminato, perchA� A? come se mi fossi staccata da una bella avventura che mi ha trascinato nel suo immaginario.

Ti invito, quindi, a scriverne un altro simile!

Miriam Galliani 2B

 

Baci, abbracci e tante altre cose belle…

stefano-cazzaniga

Caro autore,

ho conosciuto Zero, un personaggio molto particolare.

Fin da bambino A? stato indirizzato dalla voce di Madar che gli ha sempre detto quello che doveva e non doveva fare. Quando questa voce si spegne, Zero si trova spaesato, incapace di prendere decisioni autonome. Improvvisamente passa da una realtA� ben definita, con regole matematiche, con schemi fissi, ad una realtA� fatta di emozioni, sentimenti, ansie e paure che lo spaventano perchA� non fanno parte del suo Mondo.

Zero ha 14 anni, ma non sa cosa significa correre, giocare: la sua povera vita A? scandita da esercitazioni, simulazioni, schemi luminosi….

Zero per me equivale a Nessuno, Niente.

Ed A? per questo che Zero diviene Michele quando nasce una seconda volta entrando a far parte del mondo reale, vero, quello delle relazioni umane, quello dell’incontro con Stefania e Luca.

Caro autore, quante volte anche io vivo come Zero, lontano da questo mondo reale. Quando mi metto a giocare con la PS3, la mamma mi dice che sono come un alieno. Lei mi chiama e io non sento, lei mi parla e io non capisco….

Ed A? stato leggendo il tuo libro che ho capito quanto possa essere devastante l’effetto della tecnologia sulla mia vita di ragazzo. I miei genitori dicono che, quando avevano la mia etA�, non esistevano nA� cellulari, nA� tablet, nA� videogiochi… le ore libere si trascorrevano con gli amici nel cortile di casa, condividendo giochi, emozioni e perchA� no… anche litigando. Che bello perA? riappacificarsi con una stretta di mano, con un abbraccio o un bacio. Dicono che tante volte hanno sbucciato le ginocchia cadendo dalla bicicletta o rincorrendosi!

Direi che quello era un mondo fatto di sentimenti dove ognuno metteva in gioco tutto quello che aveva… metteva in gioco se stesso… Oggi, ed io lo so, siamo diventati schiavi di internet… non A? la tecnica al nostro servizio ma siamo noi che ci mettiamo a servizio della tecnica. Quando cerchiamo delle risposte ai nostri perchA�, attiviamo subito i motori di ricerca… se non abbiamo quel cellulare o non facciamo parte di quella chat di gruppo…. ci sentiamo esclusi ed emarginati.

La lettura del tuo libro mi ha fatto riflettere sul valore delle piccole sensazioni, quelle che troppo spesso diamo per scontate. La vista di un lago blu, di un mare anche mosso, di una montagna ricoperta di neve, del sole che scalda, della pioggia che bagna…

E allora che bello ritrovarmi  e  poter dire: “IO SONO STEFANO“, un ragazzo di 12 anni che vive nel mondo delle relazioni e delle emozioni e mi dispiace per i tanti ZERO, i tanti NESSUNO, i tanti NIENTE che perdono il senso vero delle cose che ci circondano.

Stefano Cazzaniga 2F

 

Un libro da leggere… tutto da��un fiato

giulia-dolcini

Besana  in Brianza, lunedA� 22 agosto 2016

Gent. autore Luigi Ballerini,

il suo libro intitolato a�?Io sono Zeroa��a��, pubblicato nel marzo 2015 grazie al quale ha vinto il Premio Selezione Bancarellino 2016, A? un romanzo di formazione, cioA? un racconto riguardante l’evoluzione del protagonista verso la maturazione, l’etA� adulta. Racconta di emozioni, sentimenti e azioni viste nel loro nascere dall’interno.

Il romanzo narra di Zero, un ragazzo che, per quattordici anni, non ha mai avuto contatto con un essere vivente; A? vissuto nel Mondo, una casa virtuale nella quale A? stato addestrato per pilotare droni.

Ea�� guidato da una voce, Madar, la quale lo premia quando raggiunge un traguardo, lo consola quando si sente triste. Un giorno, perA?, il Mondo si spegne e Zero, pensando che si tratti di una prova, scappa involontariamente dalla��edificio virtuale. Scopre cosA� il mondo reale, completamente diverso da quello che conosceva, dove fa freddo, nevica, ca��A? il vento e non si comunica attraverso monitor. Zero, insieme a una coppia di sposi, Stefania e Luca,  che lo vogliono aiutare, fugge, da coloro che lo hanno rinchiuso nel Mondo. Finisce con un inaspettato colpo di scena. Il libro puA? essere collocato in un futuro prossimo.

Il linguaggio  utilizzato A? semplice e scorrevole; la trama A? toccante e affronta problematiche attuali come Lei sostiene,  il rapporto fra mondo reale e realtA� virtuale: a�?Oggi A? una questione importante, anzi forse decisiva, per tutti. Viviamo sempre piA? collegati, sempre piA? immersi dentro dispositivi che ci permettono di essere altrove, in ogni momento. Se pur i vantaggi sono innumerevoli e sotto gli occhi di tutti, corriamo il rischio di una estraneazione dal reale e una riduzione del nostro corpoa�?.

Concordo pienamente con Lei poichA� lo stare assiduamente attaccati a Internet, ai social network, crea una dipendenza e una vita virtuale e fa sA� che ci si dimentichi  del mondo reale, mettendo cosA� al primo posto un semplice telefonino che diventa una parte vitale di cui non si puA? fare a meno. Non esagerando, i social  hanno anche dei vantaggi come comunicare a distanza, ritrovare informazioni in pochi secondi, leggere notiziea��

La lettura A? stata interessante e mi ha fatto riflettere su queste tematiche. Questo libro si legge tutto da��un fiato senza staccare gli occhi dalle pagine. Io lo consiglierei a coloro che stanno perennemente a navigare sui  social trascurando ciA? che A? piA? importante: amicizie e rapporti umani  reali. Si possono avere amicizie e rapporti sui social, ma ciA? avviene senza contatto fisico e davanti a te non ca��A? una persona ma un computer. Non puoi abbracciare, stringere la mano, dare una carezza ed esprimere i tuoi sentimenti in modo completo.

Concludendo mi auguro che, leggendo questo romanzo, chiunque si senta fortunato di avere la possibilitA� di uscire alla��aria aperta, riempirsi i polmoni di salubre ossigeno, sfrecciando nei campi facendo a gara con gli uccelli e sdraiandosi sui verdi prati a contemplare la��immenso e azzurrissimo cielo.

La ringrazio per la��attenzione e La saluto cordialmente.

Al prossimo libro

Giulia Dolcini 2B

 

 

 

 

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