“Il buio: il luogo dove mi sento al sicuro”. Questa A? la frase con cui si A? presentata a noi Claudia, la signora non vedente che ci ha condotto all’interno di una indimenticabile e oscura esperienza.
Questa affermazione l’ho trovata inizialmente incomprensibile, soprattutto quando A? calato il buio nell’aula magna, perchA? mi sono sentito disorientato senza punti di riferimento visivi; pian piano, mentre mi abituavo all’oscuritA� facendo giochi in cui non per forza era necessario usare la vista, sono riuscito a comprendere quella frase.
Le attivitA� svolte al buio erano molto semplici come, ad esempio, suonare degli strumenti simili alle maracas, ascoltare poesie e concludere il tutto producendo un “arcobaleno di suoni”. Molto particolari, perA?, sono state la piacevole atmosfera e sensazione di riposo non solo mentale ma anche visivo create dalle dinamiche.
Il buio ha avvolto lo spazio che ci circondava in un rilassante abbraccio e, cosA�, ho superato l’iniziale sensazione di disagio.
Obiettivo di questa esperienza A? stato provare a metterci nei panni di Claudia per vivere le sue difficoltA�, ma anche le sue potenzialitA� e le sue risorse per affrontare gli ostacoli di tutti i giorni. Al termine dell’incontro, posso affermare che l’obiettivo A? stato raggiunto!
Gioele Merlini
Admin Scuola
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