Qualche settimana fa, la classe 3D della Scuola media di Besana ha discusso e si è informata su un importantissimo fatto scientifico avvenuto da pochi giorni: per la prima volta da quando la Luna gira attorno alla Terra, vi è nato qualcosa di biologico, un vegetale per la precisione. Ha, infatti, iniziato a germogliare del cotone, portato fin sulla Luna dalla missione cinese Chang’e 4. L’annuncio dato alla stampa ha visto anche la partecipazione del Partito Comunista Cinese, oltre che dell’Agenzia Spaziale, a sottolineare l’importanza del risultato: il piccolo germoglio, lungo un paio di centimetri circa, rappresenta un passo in avanti molto significativo per l’esplorazione spaziale a lungo termine, nonostante la Luna sia il corpo celeste a noi più vicino. La Cina si aggiudica, quindi, un importante record, oltre a quello che già nei primi giorni di gennaio si era presa, essendo quella della Chang’e4 la prima missione mai arrivata sul cosiddetto “lato nascosto” del nostro satellite. Con “lato nascosto” si intende l’emisfero del satellite naturale della Luna non osservabile dal nostro pianeta, in conseguenza della rotazione lunare. Non è la prima volta, invece, che dei semi germogliano nello spazio; lo avevano fatto anche nella Stazione spaziale internazionale Iss che, però, è molto più vicina alla terra in confronto alla Luna (solo 400 km dal nostro suolo contro i quasi 400.000 della Luna). Nella missione cinese non c’è solo cotone ma anche patate, lievito e uova di moscerini della frutta. Tutto ciò è contenuto in una scatola sigillata che protegge e controlla l’atmosfera all’interno, l’umidità, la temperatura, la quantità di luce. Questo avvenimento rappresenta in apparenza un piccolo e limitato progresso, ma si tratta in realtà di un significativo distaccamento della biosfera terrestre. Nonostante i germogli siano morti dopo poche ore per le temperature troppo fredde, questo è un esperimento chiave per capire come funzionino sulla Luna, e nello spazio in generale, la fotosintesi e la crescita a gravità ridotta. Sul nostro satellite peseremmo, infatti, tutti sei volte di meno, cosa che potrebbe sembrare piacevole, ma che non renderebbe la vita facile. Anche se si sta parlando di germogli, questi sono fondamentali per almeno due motivi: capire se sia possibile dotare le future navi spaziali di una riserva di cibo fresco che si rinnovi continuamente e verificare se in ambienti come la Luna o Marte si possano coltivare vegetali, piante o verdure. Chi lo sa … magari in un futuro lontano noi uomini colonizzeremo la Luna!
Cecilia Doninotti
per la classe 3^D
Admin Scuola
0