LA PRIMA VOLTA CHE HO VOLATO
Il cielo sopra le nuvolea��
Eravamo alla��aeroporto. La��aereo era lA�, il mezzo di trasporto piA? grande che avessi mai visto. Era in orario. Bastava solo salire.
In veritA�, la��aereo era piccolo rispetto agli altri, ma era la prima volta che ne vedevo uno da cosA� vicino e non me ne resi conto.
Non ne capivo il motivo, ma piA? mi avvicinavo a quella��enorme volatile di metallo, piA? la paura svaniva, lasciando spazio alla�� emozione.
Una volta saliti, la prima impressione non fu come me la�� aspettavo: sembrava tutto un poa�� sporco e le hostess non sembravano molto sveglie.
Ci sedemmo: io ero in mezzo a mia mamma e a mio fratello che era vicino al finestrino, mentre mio papA� era seduto nel posto di fianco ai nostri.
Mio fratello e mio papA� erano molto tranquilli. Mia mamma mi chiese: a�?Sei agitata?a�? a�� Lei lo eraa��
a�?No, non vedo la�� ora di volarea�?.
Era la veritA�, giA� da un poa�� aspettavamo di partire, ma il comandante sembrava divertirsi a farci aspettare. Il momento arrivA?, la corsa sulla pista fu indimenticabile, la��adrenalina che mi scorreva nelle vene, poi uno sbalzo e un vuoto da��aria, seguiti solo dalla tranquillitA�.
Le persone non si vedevano piA? e le case si erano fatte piA? piccole. Di fianco a noi solo le nuvole.
Il viaggio era noioso, non ca��era niente da fare e avevo un gran mal di testa, ma la vista era spettacolare, mozzafiato, soprattutto quando si fece buio e non si vedeva nienta��altro che le luci delle cittA�, piccole come lucciole.
Avrei potuto fare una foto, ma volevo che il ricordo rimanesse nella mia memoria invece che in quella del cellulare.
Dopo essere scesi, avrei voluto risalire subito, ma la��Egitto mi aspettava e io non vedevo la��ora di conoscerlo.
Aurora Maggioni
Admin Scuola
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