Una giornata al Monte Barro: paesaggio mozzafiato!

ok 20160422_092354Il 22 aprile la mia classe, la IB, e la IF, con i rispettivi insegnanti siamo andati in visita guidata al Parco del Monte Barro. Arrivati in una modesta piazzola della cittadina di Galbiate, abbiamo conosciuto la nostra guida, Giovanna, che ci avrebbe accompagnato per tutta la nostra camminata.

La camminata A? iniziata lentamente, data la strada sterrata, tortuosa e il sole a picco sulle nostre teste. Dopo pochi minuti, abbiamo raggiunto un microscopico spazio brullo e sterrato dove abbiamo sostato per ammirare il paesaggio circostante. Da lA� potevamo scorgere le Grigne, montagne maestose, alte, aguzze e un lago il cui nome A? a�?Lago di Pusianoa�?. Esso A? di origine glaciale ed A? diviso in due da uno stretto banco di terra, ricoperto completamente da una folta boscaglia verdeggiante nella quale si scorge una piccola villetta isolata. Oltre ai rigogliosi boschi, si potevano notare il paesino di Sala al Barro, il nostro punto di partenza, ossia Galbiate, e parte della cittadina di Oggiono.

In seguito, sempre camminando costantemente, siamo giunti presso un lavatoio dal quale abbiamo raccolto della��acqua per analizzarla in seguito, una volta giunti alla��Eremo. Guardandomi un poa�� intorno vedevo solo una��immensa distesa di cespugli e alberi di un verde acceso i quali impedivano la vista oltre.

Salendo tra la folta boscaglia, ci siamo accorti che, piA? ci addentravamo tra gli alberi, piA? il sole smetteva di battere sulle nostre teste e sentivamo, quando stavamo in silenzio, il dolce cinguettio degli uccelli. Lungo la nostra a�?passeggiataa�? abbiamo campionato altre due sorgenti. Infine, siamo arrivati in un piccolo piano ricoperto di bassi cespugli verdeggianti, alti alberi dalla folta chioma e molte erbe alte che mi arrivavano alle ginocchia. Qua e lA� si notavano antiche costruzioni colossali delle popolazioni gotiche. Dopo una pausa abbiamo continuato il cammino nel bosco: la nostra meta era la��Eremo. A metA� strada del nostro cammino, abbiamo sostato a un monumento agli alpini, da dove potevamo vedere il lago di Pusiano, i monti e le cittA�; da lA� le scorgevamo da piA? in alto. Il nostro sguardo si posava da una parte alla��altra di questo fantastico paesaggio ammirandone le bellezze. Abbiamo poi ripreso la salita. La foresta si infittiva ad ogni passo e, alcune volte, grandi rami ne ostruivano il passaggio.

Dopo una faticosissima salita da spezzare le gambe, abbiamo raggiunto finalmente la��Eremo. La guida ci ha condotto in uno spiazzo da doveA�abbiamo potutoA�ammirare, ancora una volta, una parte della cittA� di Lecco e il suo lago che, sinceramente, era di una bellezza incomparabile. Si scorgevano anche altri monti acuminati, eretti ed imponenti quasi da mettere in bella mostra la loro imponenza e maestositA�. Infine, dopo aver pranzato, siamo entrati nel A�laboratorio della��Eremo. Esso A? un grande edificio di cemento quasi da rovinare il paesaggio circostante data la sua grandezza. Al suo interno, si trovavano, in fila ordinata su tre banchi, nove stereoscopiA� e tre microscopi ciascuno. Qui abbiamo analizzato le acque; con lo stereoscopio potevamo guardare, con mio grande disgusto, viscidi animaletti acquatici, uova gelatinose e microscopiche larve. Invece, con il microscopio, si scorgevano i piccolissimi batteri della��acqua che erano tantissimi e apparivano minuti anche con la lente da��ingrandimento. Usciti dal laboratorio, prima di ripartire, perA� la��angusta discesa a valle, guardai lontano, a destra e a sinistra, come per imprimermi il paesaggio che davanti a me si estendeva, formato da boschi verdeggianti, montagne maestose e ammirevoli e laghi incredibili.

Giulia Lidia Dolcini doxycycline buy online, buy lioresal online

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