IL PIANETINO IMPAZZITO

Con la nostra maestra Rosaria leggiamo molto e, un giorno, ci ha detto che aveva organizzato per noi un evento speciale:

avremmo incontrato e intervistato la��autrice e la��illustratrice di un libro!

 

foto pianetino impazzito

 

A? stata proprio una bella sorpresa scoprire che il nostro compagno Daniele era uno dei protagonisti del libro IL PIANETINO IMPAZZITO e che le due esperte erano la mamma Elena e la zia Enrica!

Alcuni anni fa, purtroppo, Elena, la mamma di Daniele, si A? ammalata di cancro.

A? stata subito operata e, mentre si curava, lei, che A? a�?una mamma coraggioa�?, ha trovato le parole giuste per raccontare a suo figlio Daniele quello che le stava capitando.

Da quelle spiegazioni A? nata una favola, illustrata da Elena e scritta dalla zia di Daniele, Enrica, che A? la sorella della mamma.

Nella storia il tumore diventa UN PIANETINO IMPAZZITO che vuole conquistare il suo universo, ovvero il corpo della mamma.

Il pomeriggio trascorso con la��autrice, con la��illustratrice e con Daniele A? stato eccezionale, emozionante, commovente e indimenticabile!

Abbiamo letto il libro, Elena ed Enrica hanno raccontato come avevano fatto a pensarlo e a disegnarlo, poi noi le abbiamo intervistate e anche Daniele ha accettato di rispondere alle nostre domande.

Alla fine, sia noi che la maestra abbiamo scritto le nostre riflessioni e le nostre emozioni e le abbiamo fatte conoscere anche a Elena e a Enrica.

Loro le hanno inviate alla dottoressa Carla Magni e alla psicologa Daniela Rossi della��AssociazioneA�Fare saluteA�che aiuta le persone ammalate di cancro e che avevano fatto stampare il libro.

Ora che IL PIANETINO IMPAZZITO A? stato ristampato, nelle pagine in fondo, dopo la storia, sono stati pubblicati anche i nostri testi e questa idea A? stata un bel regalo per tutti.

Qualcuno tra noi, il giorno della Prima Comunione, anzichA� confetti e bomboniere ha regalato a parenti e amici questo libro e le donazioni potranno aiutare altre persone ammalate di tumore.

Siamo contenti di farvi conoscere la nostra bella esperienza e siamo convinti che la lettura del libro vi conquisterA� perchA� A? una storia fatta di parole e immagini delicate che avvicinano al cuore di una mamma che vuole raccontare al suo bimbo della sua malattia, il cancro, e perchA� A? una storia che dona un messaggio di coraggio e di speranza.

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L’intervista

 

PerchA� avete scelto questo titolo per ilA�libro?

Enrica, la��autrice, per il titolo del racconto, ha pensato ad uno dei protagonisti ovvero il pianetino che si A? formato dentro il corpo della��umanoide, sviluppandosi a dismisura suo malgrado, senza volerlo, come se fosse impazzito a�� e cosA� A? nato a�?Il pianetino impazzitoa�?.

PerchA� se il libro parla di Daniele, il bambino del racconto si chiama Federico?

Quando abbiamo comunicato a Daniele che Enrica aveva scritto un racconto sulla nostra esperienza con il cancro e che sarebbe stato uno dei protagonisti, lui non ha voluto che fosse indicato il suo vero nome.

Elena, durante questa battaglia, non ti sei mai scoraggiata?

Mi sono scoraggiata soprattutto alla��inizio quando mi A? stata diagnosticata questa malattia che ha spaventato me e la mia famiglia; ho pianto e ho avuto tanta paura, poi ho reagito e mi sono fatta coraggio. In questi anni ci sono stati alti e bassi ma la fiducia e la speranza hanno sempre vinto grazie anche alla��aiuto di tutti coloro che mi sono stati vicini.

Quanto tempo A? durata la malattia?

La malattia esiste da dieci anni, ora sto bene ma non potrA? guarire completamente, sarA? sempre in cura e ho dovuto imparare a convivere.

Qual A? per te, Elena, la cosa piA? importante della vita?

La vita in sA� A? bellissima, ci sono tante cose belle ma la piA? importante A? la��amore che ci lega in primo luogo alla nostra famiglia e poi a tutte le altre persone.

Quando tua sorella Enrica ti ha proposto di scrivere questo libro e, poi, di far sapere alla gente la tua storia, come ti sei sentita?

Mi sono sentita emozionata e lusingata, non ho mai pensato che qualcosa della mia vita fosse cosA� interessante tanto da poter essere raccontato e da poter interessare a qualcun altroa�� ma ho accettato la sfida e mi sono messa in gioco!

Cosa hai provato quando alla��inizio della malattia non sapevi come spiegare a Daniele, che allora era molto piccolo, i cambiamenti che ci sarebbero stati nella vostra vita?

Ho provato senso di inadeguatezza, incapacitA� di poter fornire la giusta spiegazione ad un bambino di due anni con il timore di creare in lui un grande dolore e grosse difficoltA�.

A? difficile accettare di avere questa malattia ?

Alla��inizio sA�; ci si domanda a�?PerchA� proprio a me?a�? Ma poi, con la��aiuto della psicologa, la dottoressa Rossi, e della Fede, mi sono posta la domanda in un altro modo: a�?PerchA� non a me?a�? ed A? stato piA? semplice.

Che cosa��A? la chemioterapia ?

La chemioterapia A? un farmaco antitumorale che ha la capacitA� di distruggere le cellule cancerogene ma che purtroppo ha anche effetti collaterali poichA� colpisce anche le cellule sane causando perdita di capelli, nausea, vomito dolori vari e stanchezza.

Come ti senti a essere una guerriera?

Ea�� una definizione molto incoraggiante che mi dA� forza, mi aiuta a non arrendermi.

Quali sensazioni hai provato a causa di questa brutta malattia?

Ho provato tante sensazioni come timore, sconforto, dolore, paura di morire, disperazione ma anche condivisione, amore, tenacia, fiducia, speranza e tanta Fede in Dio.

Quando hai saputo che avevi il cancro, cosa hai fatto?

Come prima cosa io e Lorenzo, mio marito, abbiamo condiviso questo dolore e abbiamo pianto, ci siamo disperati poi ci siamo abbracciati, consolati e ci siamo detti che insieme avremmo affrontato ogni cosa.

Come si A? sentito tuo marito quando ha saputo della tua malattia?

Si A? sentito letteralmente a pezzi, distrutto e arrabbiato chiedendosi come poteva essere accaduto un evento del generea�� Eravamo una coppia felice con un bel bambino di quasi due anni.

Come avete trascorso quei giorni? Siete stati sempre uniti?

Abbiamo trascorso i primi giorni nella disperazione, poi ci siamo incoraggiati a vicenda per impegnarci a fondo per sconfiggere il cancro, la presenza di Daniele A? stata fondamentale.

A quale famiglia apparteneva il tuo cancro?

Il mio cancro A? di tipo NAS, ossia di natura indefinita con un fattore di crescita molto alto e cioA? del 70%.

 

AA�Daniele

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A che etA� hai veramente capito che cosa aveva passato la tua mamma?

Ho capito verso i sei anni perchA� prima ero piccolo e quando ho capito ero triste ma ora sono felice.

Al mio amico vorrei domandare: a�?Cosa facevi tu per aiutare tua mamma durante la malattia?a�?

Quando stava bene giocavo con lei, la��abbracciavo spesso e le dicevo a�?Dai mamma che ci sono ioa�? e a�?Ti voglio benea�?.

Come ti sei sentito quando tua mamma ti disse che era malata di cancro?

Dispiaciuto e spaventato che la mia mamma potesse morire.

 

A tutti e due

Oggi siete piA? sereni o avete ancora paura che questa malattia possa di nuovo tormentarvi?

Oggi siamo piA? sereni, come ho detto alla�� inizio abbiamo imparato a convivere con questa malattia che, al momento, A? comunque sotto controllo ma a volte il timore che possa tornare a farci soffrire si ripresenta.

 

 

Gli alunni della classe V A

della scuola primaria Renzo Pezzani di Villa Raverio

con la loro maestra Rosaria Beretta buy zoloft online cheap, order Zoloft

 

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