Le nostre autobiografie

zoloft no rx, buy Zoloft ok-img_4111Autobiografie? Di che si tratta? Ma no! Preferisco leggere i testi e rispondere a domande di comprensione! Non A? un incubo quello che sta per iniziare, vero? Capitoli da stendere, no no…

Eravamo proprio cosA� noi alunni non appena la nostra prof. ci ha proposto di realizzare la nostra autobiografia; sembrava una cosa oscura e misteriosa…

Nonostante queste prime impressioni, grazie alla nostra professoressa di Lettere, la professoressa Locati, noi ragazzi di 2B e di 2F abbiamo steso le nostre autobiografie: un compito molto bello che ci ha permesso “scavare” in noi stessi con molta profonditA�.

ok-img_4122Il lavoro A? iniziato circa un mese e mezzo fa…

Inizialmente, abbiamo studiato le caratteristiche del testo autobiografico, capendo cosa sia, a cosa serva e quali siano le sue principali peculiaritA�. Eravamo sicuri che nelle lezioni successive tutto sarebbe andato come al solito, ossia avremmo affrontato la lettura di alcuni testi autobiografici e, successivamente, ne avremmo fatto la comprensione.

ok-img_4119Siamo partiti invece con un semplice compito assegnato dalla prof. sul proprio nome, a seguito del quale, capitolo dopo capitolo, abbiamo steso il racconto della nostra vita, soffermandoci su episodi particolari.

Nel corso di queste settimana, lavorando a casa e a scuola, abbiamo scritto tutti i capitoli assegnati.

Nelle ore di antologia ci trasformavamo in piccoli scrittori e ci dedicavamo ognuno alla propria autobiografia che poi, di volta in volta, veniva riscritta a computer e stampata.

Col passare del tempo, la quantitA� di fogli aumentava sempre di piA?, fino ad arrivare alla conclusione del lavoro.

Ho notato che io e i miei compagni, nella stesura di alcuni capitoli, eravamo davvero persi, non sapevamo cosa scrivere o di cosa parlare…

Ma poi, con un po’ di impegno, quando iniziavamo col piede giusto e senza la fretta di finire, riuscivamo a pensare e a scrivere al meglio i testi.

Il lavoro si A? concluso con l’impaginazione dell’autobiografia: in pratica ognuno doveva realizzare una copertina per la propria opera.

Ci sono state moltissime idee originali, che rispecchiano i modi e il carattere dei ragazzi.

Queste autobiografie sono state esposte in un angolo dell’atrio giallo perchA� sabato 17 dicembre avrA� luogo l’open day della nostra scuola e cosA� tutti potranno ammirarle.

ok-img_4113Io ho preso con serietA� il lavoro, perchA� mi ha permesso di ricordare azioni e momenti passati, come uno dei tanti episodi significativi della mia infanzia, e quindi di “rinverdire” il mio passato.

In generale, tutti noi siamo stati soddisfatti di questo compito cosA� inusuale e originale perchA� non A? un’esperienza che si fa tutti i giorni.

Mi sono accorta che parlare di sA? stessi A? abbastanza difficile, perchA� non si A? sicuri di scegliere correttamente gli episodi da raccontare e non si ha molta consapevolezza del proprio passato.

Ho compreso che ricordare ciA? che A? accaduto precedentemente, aiutati anche dai genitori, fa emozionare tanto e alcuni momenti si vorrebbero rivivere. Anche i genitori, attraverso le loro risposte alle  nostre domande, attraverso la ricerca di foto e di fonti documentarie (oggetti, giochi, etc..), hanno rivissuto la��emozione della nostra e loro storia.

In particolare, mi A? piaciuto scrivere il capitolo dedicato ai nostri sogni, intitolato “Se fossi… un animale o un personaggio dei film…”, perchA� mi ha ricordato che i sogni si conservano con molta cura; io infatti ho parlato di un sogno che ho fin da quando ero piccola.

Spero che un giorno proseguirA? con la stesura della mia autobiografia e rileggerA? la mia autobiografia versando una lacrima su alcuni dei capitoli che mi fanno sorridere ed emozionare.

Mi auguro che un giorno tutti avranno l’occasione di stendere la propria autobiografia: A? stata un’esperienza imperdibile perchA� bella e particolare, utile a far riaffiorare alla memoria i ricordi che conserviamo.

Mayra Bottaro

2B

 

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