Martedì 11 Dicembre 2018 il maresciallo dei carabinieri Aloisi è venuto nella nostra scuola per approfondire con noi il problema del bullismo e del cyberbullismo. Il progetto di prevenzione riguarda tutte le classi seconde della scuola media.
La spiegazione del maresciallo è partita da un’analisi dettagliata delle caratteristiche principali di questo fenomeno:
- si sviluppa all’oscuro dei genitori/adulti
- spesso c’è una sorta di abuso di potere
- i soggetti sono ripetutamente gli stessi
- anche i bulli a loro volta sono maggiormente gli stessi
- fa male sia alla vittima che al bullo, poiché egli non si rende conto di ciò che sta facendo
– i gregari sono quelli che partecipano, pur non facendo nulla
– le vittime possono ribellarsi e diventare, a loro volta, bulli
– sia maschi che femmine possono essere coinvolti in atti di bullismo.
DI CHE TIPO PUO’ ESSERE IL BULLISMO?
Il bullismo può essere di diverso tipo:
– fisico, come scherzi o percosse (come spinte )
– verbale, ad esempio con prese in giro ripetute.
Una persona vittima di bullismo si può riconoscere da alcuni segni, detti “eventi sentinella”:
-cambi di umore improvviso
-rifiuto scolastico
-insicurezza
-isolamento
-momenti di pianto.
CHE COSA BISOGNA FARE?
- mantenere autocontrollo
- non trovarsi mai soli
- parlarne con qualcuno
- non fare vedere al bullo che si ha paura
- pensare risposte fredde, semplici, intelligenti ma spiritose
- annotare tutto su un diario, può essere fonte di sfogo
- denunciare il bullo in questione
- se si guarda e non si agisce, non si aiuta né la vittima né il bullo
Il maresciallo ci ha poi illustrato le pene in cui può incorrere chi compie atti di bullismo; ci possono essere fino a sei mesi di reclusione in caso di percosse, un anno se si minaccia verbalmente una persona …
Il cyberbullismo è una forma particolare di bullismo compiuta utilizzando le tecnologie, i cellulari e i social network.
Ecco alcuni casi:
- furto d’ identità
- adescamento
- danneggiamento online
Come nel bullismo, i personaggi sono sempre gli stessi e gli atti compiuti si ripercuotono nel tempo; anche mettere foto o voci relative ad altri su Internet è una vera e propria forma di cyberbullismo e, inoltre, è punibile con la reclusione.
COSA FARE SE SEI VITTIMA DI CYBERBULLISMO?
- condividere cosa succede con i genitori o con un adulto di cui ci si fida ciò che si sta vivendo
- non dare dati sensibili agli sconosciuti
- non condividere la tua password, perché è un dato riservato
- non credere a tutto ciò che è presente su Internet
- Interrompere i contatti, se qualcuno mette a disagio
Bisogna sempre ricordare che, se si pensa di essere vittima di cyber bullismo, si deve denunciare queste persone, che possono essere chiamate a rispondere delle loro azioni civilmente (pagando una sanzione) o penalmente (con il carcere).
Il maresciallo ci ha illustrato in dettaglio le pene previste per questo tipo di reati.
CONSEGUENZE CON RECLUSIONI:
- accesso abusivo informatico = reclusione fino a cinque anni
- minacce = un anno
- danneggiamento = tre anni (come diffamazione)
- violenza privata = quattro anni
- estorsione = dieci anni
“Le parole fanno più male delle botte”: questo è il messaggio lanciato dal padre di Carolina, che si è suicidata perché vittima del cyberbullismo.
Federico Bianzale e Chiara Ciurleo, classe 2G
Admin Scuola
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