Nel corso del Progetto di Orientamento, per scegliere il nostro percorso di studi, abbiamo rivolto queste domande ad alcuni adulti che conosciamo e che svolgono un lavoro per noi interessante, in diversi settori.
- In che cosa consiste il suo lavoro?
- Qual è stato il suo percorso scolastico? E’ stato utile?
- Cosa si fa o si studia negli anni di Medicina?
- Sempre da un punto di vista scolastico, qualcuno l’ ha incoraggiata o ostacolata?
- Quali sono le capacità richieste ogni giorno per questo mestiere?
- Qual è il grado di soddisfazione ottenuto alla fine della giornata?
- Quali sono gli aspetti negativi? (Se ci sono).
- Quali suggerimenti si sente di darmi?
- Ha mai pensato di aver sbagliato lavoro o di voler cambiare?
UN MEDICO
La dottoressa Letizia Monguzzi è un medico radiologo; questo lavoro consiste nel fare diagnosi ad un problema di salute attraverso immagini radiologiche. Per arrivare a questo lavoro ha frequentato le scuole elementari e le medie come tutti, poi ha scelto il Liceo classico per poi seguire i corsi di Medicina, specializzandosi successivamente in Radiodiagnostica. Questo percorso le è stato molto utile, anzi, quasi fondamentale. Nella facoltà studiava assieme ad alcune amiche, lei faceva i riassunti perché era più “portata”, avendo fatto il classico, le altre che avevano frequentato lo scientifico facevano schemi e tabelle. In questo percorso l’ ha aiutata la sua costanza: ha sempre pensato che sarebbe arrivata alla sua meta, se ci avesse veramente creduto.
L’ Università di Medicina dura 6 anni, il primo biennio si chiama biennio biologico perché si studia chimica, biologia, fisica, anatomia e fisiologia; negli altri anni si studia la patologia umana in tutte le forme e apparati. Dal terzo anno si iniziano a fare dei tirocini negli ospedali.
La dottoressa disse per la prima volta di voler fare il medico a tre anni, perché vedeva l’esempio di suo papà, anche lui medico. Sosteneva sempre che per svolgere questo lavoro bisogna essere molto umili. L’ umiltà è uno dei valori più importanti; si può sbagliare a fare una diagnosi, ma bisogna ritornare sui propri passi perché chi sente di più questo errore è il paziente. Altri due valori fondamentali sono la pazienza e la costanza. Insieme a questi importantissimi valori, che non bisogna mai dimenticare, mi ha anche dato dei suggerimenti, che a lei sono serviti per arrivare dove è adesso: mi ha detto che la determinazione deve essere la mia migliore amica per sempre, perché non dovrò mai demordere, anche di fronte alle sfide più importanti e difficili. Dovrò anche essere capace di ascoltare i consigli che le persone che mi vogliono bene si sentono di darmi, perché loro lo faranno sempre in buona fede e, magari, avendo già avuto esperienza, non vogliono che io ricada nei loro stessi errori.
Ha aggiunto che il grado di soddisfazione che ottiene dopo qualsiasi giornata di lavoro è immenso perché sa di aver aiutato molte persone a stare meglio. Alcune volte invece ci sono anche aspetti negativi; per esempio, in questo momento sono in carenza di personale e questo comporta affrontare turni che durano dalla mattina alla sera tardi. Non solo: a volte è quasi impossibile prendere dei giorni di ferie! Nonostante tutto, questo è il lavoro che la rende felice, perciò non ha mai pensato di aver sbagliato o di voler cambiare; vorrebbe prendere una seconda laurea in Veterinaria, ma non ha molto tempo a disposizione, perciò questo obiettivo dovrà attendere.
Questa intervista mi è piaciuta molto, sono contenta del risultato e grazie a lei sono ancora più convinta delle mie scelte per il futuro.
Martina Ferrarese, 3^ G
UNA PARRUCCHIERA
Samuela ha frequentato per quattro anni la scuola serale Capam di Monza. La preparazione di base è buona, ma dai corsi frequentati in seguito ha imparato molto e si è tenuta aggiornata. Le qualità fondamentali in questo lavoro sono: capacità nel taglio, doti artistiche, fantasia ed entusiasmo nel fare il proprio lavoro.
A fine giornata si sente molto soddisfatta per essersi messa a disposizione dei suoi clienti e per aver messo tanta passione nelle cose che ha fatto. Gli aspetti positivi del suo lavoro sono la possibilità di essere a contatto con gli altri, conoscere sempre nuove persone e poter “dipingere“ non su una tela, ma su dei capelli, esprimendo la propria fantasia.
Gli aspetti negativi, invece, sono il dover ascoltare i problemi dei clienti senza fare commenti negativi, ma cercando di essere diplomatica. All’inizio, avendo solo 14 anni, questo lavoro non le piaceva, poi, nonostante le sgridate della mamma, c’erano i primi “clienti” che la lodavano e, così, ha iniziato a capire che poteva farcela e che avrebbe potuto aprire anche un negozio suo.
Il consiglio che vorrebbe dare a un ragazzo che dovrà scegliere gli studi che poi lo porteranno nel mondo del lavoro è quello di avere tanta passione per quello che vorrà andare a fare e, soprattutto, coltivare il piacere di imparare nuove cose.
UN’ESTETISTA
Rosy lavora come estetista, ma quando si è iscritta alle superiori non immaginava che questa sarebbe diventata la sua professione. Ha iniziato il suo percorso di studi, diplomandosi in Perito commerciale e poi concludendo con cinque anni di Università in Medicina. Successivamente ha preferito dedicarsi alla famiglia e ha deciso di andare a fare qualcosa di più pratico, quindi, dopo un periodo di ricerche, ha deciso di seguire dei corsi per istruirsi nel campo estetico.
Nel suo lavoro sono richieste serietà, curiosità per imparare nuove tecniche e disponibilità; a fine giornata si sente ripagata, nonostante la fatica, perché sa di aver fatto del bene. Il suo lavoro consiste nel fare massaggi, pulizia viso, manicure e pedicure.
Un consiglio che vuole dare a un ragazzo che deve decidere la scuola superiore è quello di scegliere un indirizzo che piace e con cui riuscire, in futuro, ad entrare nel mondo del lavoro.
Chiara Rigamonti, 3^ G
UN ISTRUTTORE DI NUOTO
Marco F. ha 34 anni e lavora come istruttore di nuoto e allenatore della squadra agonistica presso la piscina di Nibionno.
Marco è stato un nuotatore agonistico per molti anni ed è entrato in contatto con questo genere di lavoro iniziando a fare l’assistente bagnante, dopo avere frequentato un corso.
Successivamente ha ricoperto altri ruoli all’interno della struttura.
Marco ha frequentato il Liceo scientifico e, in seguito, il corso di Scienze Chimiche, presso l’Università degli Studi dell’Insubria, ottenendo sempre ottimi voti e risultati. In seguito, ha frequentato alcuni corsi di formazione professionale organizzati dalla FIN (Federazione Italiana Nuoto), coltivando sempre di più la sua passione. Infine, è diventato allenatore di nuoto agonistico, facendo della sua passione un lavoro, in modo da trasmettere ai ragazzi che allena quello che ama di più.
Ovviamente, il suo lavoro richiede capacità importanti, come una base conoscitiva dell’allenamento, della programmazione e delle tecniche natatorie, oltre una buona dose di passione e pazienza.
Lavorare in piscina e allenare comporta non avere giorni liberi, ma Marco ricava grandi soddisfazioni dal proprio lavoro.
Il consiglio che dà a tutti i ragazzi che devono scegliere un corso di studi è quello di tenersi aperte più strade possibili e di avere una mentalità elastica.
Sveva Marelli, 3^G
Admin Scuola
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