L’intervista 4

LO SPORT

Ea�� UNA SCUOLA DI VITA

Intervista al campione olimpionico Igor Cassina

 

 

img_homeIl giorno giovedA� 20 ottobre abbiamo intervistato il campione olimpionico Igor Cassina, che era stato ospite alla manifestazione a�?Al di lA� delle barrierea�? lo scorso 16 ottobre, manifestazione alla quale partecipano tutti gli anni le classi seconde medie del nostro istituto.

Dopo averci accolti con un gran sorriso, questo grande campione ci ha fatti entrare nella palestra dove ora allena i piccoli talenti nella ginnastica artistica. Questo simpatico trentottenne di Meda ha risposto con piacere alle nostre domande, sempre scherzando e con il sorriso stampato in volto.

 

 

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Ecco le domande a cui ha gentilmente risposto.

Quando ti sei appassionato alla ginnastica artistica?

Ho iniziato a praticare la ginnastica artistica, grazie a mia sorella Mara, che giA� la praticava. Inizialmente, a 5 anni, ho fatto un poa�� di judo, ma non mi trovavo molto, quindi ho seguito le orme di mia sorella.

I tuoi genitori erano contenti che tu praticassi questo sport o avrebbero preferito altro per te?

I miei genitori sono le persone che ringrazio perchA� mi hanno dato la possibilitA� di fare uno sport che mi piaceva e mi hanno dato la possibilitA� di raggiungere un sogno che avevo fin da piccolino. Vedevano che lo facevo con estrema passione e credo che la passione sia fondamentale in tutto quello che facciamo nella vita. Grazie a questo aspetto, mi hanno tranquillamente assecondato e sono stati contenti nel vedere che praticavo uno sport con gioia e che vivevo di emozioni forti. Questa per loro A? stata la cosa piA? importante al di lA� dei risultati.

Ti ricordi cosa hai provato la prima volta che hai usato la sbarra?

In questa intervista vi svelerA? un piccolo aneddoto che forse non sa nessuno. Quando ero piccolino, avevo paura della sbarra. Alla��inizio avevo anche un poa�� di timore di questo attrezzo e cercavo sempre di evitarlo e di farlo alla fine della��allenamento, cosA�, magari, quel momento durava meno.

Poi, perA?, alla��etA� di 10 anni, A? subentrato un bel feeling con questo attrezzo perchA� degli esercizi anche complessi mi riuscivano in maniera facile, esercizi che invece riuscivano difficili per gli altri miei compagni. Quindi, ho capito che potevo fare qualcosa di buono. E, con il tempo, ci sono riuscito.

Avresti mai pensato da piccolo di vincere la��oro alle Olimpiadi?

PerchA� le ho vinte veramente? Guarda, ti dico che a 10 anni guardavo i grandi campioni alla televisione e il mio idolo A? sempre stato Dimitrij Bilozercev. La sua storia, raccontata dal telecronista di allora, mentre stavo guardando i campionati del mondo del 1987 di Rotterdam, A? stata per me uno stimolo, una iniezione di fiducia in me stesso. Questo atleta rientrava dopo due anni di a�?pausaa�? a causa di un gravissimo infortunio. Ha partecipato al campionato del mondo con la nazionale ex URSS, ha vinto ed A? diventato campione del mondo. Io avevo rotto la tibia. Pensavo: lui aveva avuto un infortunio gravissimo ed A? diventato campione del mondo; io avevo rotto solo una piccola tibiaa�� Allora mi sono detto che potevo farcela. Da allora lui A? stato il mio idolo. Allora non avevo la certezza di poter fare un risultato cosA� importante, ma posso dirti che giA� da piccolo sognavo questo momento. Ho fatto di tutto per raggiungere il mio grande sogno ed A? quello che si A? realizzato il 23 agosto 2004.

Ti sei emozionato quando hai saputo di essere stato convocato per rappresentare la��Italia?

La mia prima Olimpiade la��ho fatta nel 2000 a Sidney. Quindi la prima Olimpiade, indipendentemente dal risultato, A? una grandissima soddisfazione. PerchA� qualsiasi atleta, di qualsiasi disciplina, si avvicina da piccolino a uno sport ed A? normale che, nel momento in cui ti piace, hai dei riferimenti, degli esempi, dei miti e ti piacerebbe, in qualche modo, arrivare a fare quel che fanno loro. E la��Olimpiade per qualsiasi sportivo, a parte il calcio, A? ovviamente la competizione piA? importante in assoluto. E anche solo il prendere parte a una��Olimpiade A? un sogno che si realizza. Nel 2000, quando il direttore tecnico della Nazionale mi ha convocato, la prima cosa che ho fatto A? stata chiamare i miei genitori ed A? stata una bellissima soddisfazione.

Cosa hai provato quando hai visto che eri primo?

Ad Atene, quando ho fatto la��esercizio, sapevo di aver fatto del mio meglio. Il punteggio era il piA? alto: 9.812. Io ero il quinto a salire e ne mancavano ancora 5. Quindi, ho sofferto fino alla fine. E poi, quando ho visto sul tabellone luminoso, Igor Cassina GOLD MEDALa�� non mi sembrava vero. Ho vissuto un momento particolarmente entusiasmante, difficile da raccontare a parole. PerA?, ti posso dire che, ogni volta che rivedo il video, nonostante siano passati 11 anni, mi sembra sempre quasi la prima volta; ogni volta noto qualche sfumatura che prima non vedevo e riesco a rendermi sempre piA? conto di quello che ho fatto. PerchA� i primi tempi non mi sembrava vero.

E quando ti hanno consegnato la medaglia?

Quando mi hanno dato la medaglia del colore piA? nobile e sono salito sul gradino piA? alto del podio, A? stato un momento unico. Unico perchA� ho visto sventolare la bandiera, il tricolorea�� sentire poi la��Inno della propria Nazione A? un momento magico che tutti vorrebbero vivere credo di fronte a migliaia di spettatori. Ca��erano anche i miei genitori, mia sorella e un gruppo di sostenitori.

Mi ha dato la medaglia Popov, che A? stato due volte campione del mondo di nuoto dei 100 m stile libero. Ca��era anche Sergei Bubka, uno dei piA? grandi atleti nella storia della��atletica, salto con la��asta. Ea�� stato indubbiamente un momento indelebile che non dimenticherA? mai, come tantissime altre sfaccettature di quella giornata.

Sei sposato?

Al momento non sono sposato, sono fidanzato e colgo la��occasione per salutare Valentina, la mia ragazza che vive vicino a Treviso. E per il futuroa�� ancora non lo so. Di solito quando mi metto in testa una cosa passano degli anni, poi, di solito, perA?, ci riesco. Mi piacerebbe avere una mia famiglia e, magari, tra un poa�� di tempo faremo una��altra intervista, cosA� ti potrA? aggiornare!

Quanti anni hai?

Mah, non si fanno queste domande! Allora questo messaggio fallo sentire alla prof: a�?Prof, ma lei quanti anni ha? Eh, si metta un attimo nei miei panni!a�? Scherzo. Ho 38 anni e li ho compiuti il 15 agosto; sono un leone a tutti gli effetti. Sono contento di quello che mi ha regalato la vita fino ad oggi, non potevo chiedere di piA?!

Ai ragazzi che praticano sport cosa consiglieresti?

Il mio consiglio principale ai ragazzini A? di praticare lo sport perchA� fa bene da qualsiasi punto di vista. La ginnastica artistica indubbiamente la consiglio, non tanto per farla a livello agonistico. La consiglio per uno stile di vita che si impara attraverso regole, disciplina e rispetto. Questi sono valori fondamentali, gli stessi che ci insegnano i genitori, valori che nello sport, e soprattutto nella ginnastica, ho ritrovato ampiamente. Quindi, consiglio di praticare lo sport che poi sia ginnastica artistica o un altro non A? un problema. Ragazzi, fate sport perchA� lo sport A? una scuola di vita.

 

 

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Ca��A? qualche ragazzo che potrA� emulare Cassina?

Mi auguro che ci sia qualche ragazzino, magari qualche ragazzino che sto allenando qui alla Pro Carate, che un giorno potrA�, oltre a eseguire il movimento Cassina, magari andare alle Olimpiadi. Questo A? un poa�� il sogno, stiamo lavorando bene e poi, step by step, vedremo dove questi ragazzini riusciranno ad arrivare.

Come hai inventato il movimento Cassina?

Il movimento Cassina A? un movimento che ho ideato insieme al mio allenatore, che ringrazio. Ricordiamoci che da soli non si puA? fare niente nella vita: abbiamo sempre bisogno di un supporto di persone che abbiano piA? competenze e, soprattutto, piA? esperienza di noi. Grazie al mio allenatore, sono riuscito a ideare questo nuovo movimento che, nel 2001, la Federazione ha riconosciuto come originale, innovativo. Quindi, hanno dato il mio nome al movimento; pertanto, il movimento Cassina sarA� per sempre sul Codice internazionale dei punteggi. Questo movimento mi ha dato la possibilitA� di ottenere i risultati che sappiamo, quindi senza questo movimento non li avrei mai potuti raggiungere. Ea�� stata una grandissima soddisfazione! Ora sono allenatore della societA� Pro Carate da 2 anni. Questa��anno abbiamo vinto il Campionato italiano di serie A1, della massima categoria, quindi A? una��altra bella soddisfazione. Ovviamente, mi mancano certi stimoli, mi manca la��adrenalina della gara ma piA? che la gara in sA�, mi manca la mia quotidianitA�, la mia routinea�� andare in palestra e preparare la gara o un evento importante. PerA?, adesso, rivivo nei piccolini quello che ho fatto per tanti anni.

A�Letizia Mandelli

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