Un viaggio contro l’indifferenza

Per la a�?Giornata della Memoriaa�? le classi terze hanno visitato il luogo da dove in Italia partivano i vagoni per i campi di concentramento: il Binario 21 di Milano presso la Stazione Centrale.

Alla��ingresso abbiamo trovato la scritta a�?INDIFFERENZAa�?: questo muro A? stato realizzato per volere di Liliana Segre.

La guida del museo ci ha raccontato la storia di questa deportata. Liliana era di Milano di famiglia ebrea: perciA?, a causa delle leggi razziali emesse nel 1938 da Benito Mussolini, non potA� piA? frequentare la scuola. Ca��era il rischio di essere catturati, per questo la sua famiglia decise di andare in Svizzera. Una volta arrivati qui, a sua padre dissero che avrebbero accettato solo i bambini, ma i familiari di Liliana non vollero separarsi; cosA�, mentre ritornavano, furono arrestati e portati al carcere San Vittore di  Milano. Poi, insieme ad altri prigionieri, Liliana venne messa su un camion dove, da una fessura, potA� vedere il tragitto fino al Binario 21. Quindi, furono caricati su un treno: il viaggio, senza praticamente cibo, acqua e servizi igienici, durA? 6 giorni. Arrivati al campo di concentramento, i deportati non furono piA? considerati persone, ma “pezzi”.

Liliana, che aveva solo 13 anni, A? stata “fortunata”: riuscA� a sopravvivere alla brutalitA� del campo. Dopo la Liberazione, una volta a casa, dopo molto tempo trascorso a pensare a ciA? che le era accaduto, fece in modo di trovare il luogo da cui era partito il suo treno.

Durante la visita, anche noi siamo saliti su uno dei vagoni che da Milano partivano per raggiungere i campi di concentramento. Per me A? stata una��esperienza proprio speciale: ho provato a immedesimarmi nelle persone che erano state lA� dentro settanta��anni fa. Ho provato a immaginare le loro emozioni, sensazioni, paure. Penso perA? che non si possano comprendere del tutto se non si A? vissuta quella drammatica esperienza. Poi la guida ci ha spiegato il sistema della��ascensore per portare i vagoni al piano della Stazione: avevano escogitato un sistema per tenere tutto nascosto. Le persone che prendevano gli altri treni non dovevano vedere che cosa accadeva. Era tutto studiato.

Infine, abbiamo letto alcuni nomi dei deportati del primo e del secondo a�?viaggioa�?: pochissimi sono quelli sopravvissuti. Un nome era proprio quello di Liliana Segre che ha fortemente voluto l’allestimento del Memoriale del Binario 21 proprio per non dimenticare le drammatiche vicende avvenute durante gli anni del Fascismo e della Seconda Guerra Mondiale. Senza di lei non avremmo potuto visitare questo posto molto importante ma anche vergognoso per la storia italiana.

Ho trovato questa esperienza decisamente interessante e, allo stesso tempo, incredibile per i fatti che accaddero in quel luogo.

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